Mesi decisivi per il futuro degli oltre 20 mila precari siciliani. L’assessore regionale al Bilancio, Baccei ha assicurato che le somme saranno previste ma il problema è legato al paletto normativo che non consente più proroghe. E così, sia Crocetta che i renziani sono pronti a salire sul nuovo “carrozzone” della precarietà. Per Davide Faraone si chiama “Agenzia unica”, per il governatore risponde al nome “Resais”. Un calderone, comunque, nel quale far confluire questi eterni precari, come un purgatorio in attesa di una assegnazione. Una ipotesi rispedita al mittente dagli stessi lavoratori, a dire il vero, che la vedono come un passo verso l’addio all’agognato posto negli enti, dopo decenni di precariato. Ma i bene informati assicurano che da Roma e Palermo per queste persone che da 25 anni attendono la stabilizzazione, arriverà il classico aut aut: “O questo, o a casa”.